Un malware e’ una sorta di virus: e’ un programma che si nasconde nel computer con finalita’ malevoli. Alcuni malware vendono i tuoi dati alle aziende che si occupano di pubblicita’, altri scoprono la tpassword della tua email per utilizzare il tuo indirizzo per mandare email di spam. I malware della polizia sono utilizzati principalmente per:
In questo caso il malware ancora non veniva utilizzato come strumento di repressione, ma solo come pratica per recuperare informazioni per operare dei ricatti ad uso e consumo dei servizi segreti.
Il caso telecom e del tiger team di fabio ghioni, di cui trovi anche su wikipedia volendo. Anche loro ci davano di backdoor e attacchi mirati a recuperare informazioni.
Tra gli arrestati, Marco Mancini (arrestato anche in relazione al sequestro di Abu Omar), ex numero 2 del SISMI, Giuliano Tavaroli, ex direttore della Security del Gruppo Telecom Italia, ed Emanuele Cipriani, investigatore che da anni ha aperto una fiorente società di investigazioni a Firenze, la Polis d’Istinto (i cui uffici sono in un appartamento della nuora di Licio Gelli, del cui marito Cipriani è amico), oltre ad alcuni membri del Tiger Team, il gruppo di hacker gestiti da Tavaroli.
Cipriani avrebbe costruito illecitamente, per conto di Tavaroli (all’epoca a capo della security di Telecom), numerosi dossier su varie personalità politiche, economiche e dello spettacolo, oltre a giornalisti e calciatori2: non solo dossier con regolare mandato, ma arricchiti di informazioni raccolte con metodi illegali (detti “pratiche grigie”, dal colore della copertina), ma addirittura dossier per i quali era stato dato incarico a Cipriani per le “vie brevi”, non risultante pertanto da nessun mandato scritto (le “pratiche celesti”)
Presso Mirko Meacci gli investigatori trovano dei DVD contenenti i back-up degli hard-disk con tutto l’archivio “Z”, ossia le “pratiche celesti”. L’accesso è criptato e solo la confessione del Cipriani, dopo un lungo periodo di detenzione cautelare, permette di stampare quei dossier, che vengono immediatamente segretati.
In una pen-drive trovata a Tavaroli gli inquirenti trovano “bozze delle decisioni dell’Antitrust, comunicazioni di funzionari, atti di legali difensori nella causa di Telecom davanti all’Antitrust”.
Nel gennaio e nel marzo 2007 altri provvedimenti di arresto colpiscono varie persone coinvolte nella vicenda, tra cui Fabio Ghioni e il suo Tiger Team (Andrea Pompili, Rocco Lucia e altri), di Telecom, e nuovamente Giuliano Tavaroli (all’epoca già in carcere) e Mancini. Tra gli arresti del marzo 2007 rientrano anche ex poliziotti ed un ex agente della CIA.
A Ghioni i magistrati contestano anche di aver ottenuto, oltre che da fornitori di Telecomitalia, da Cipriani e Bernardini ingenti somme di danaro per svolgere intrusioni informatiche,su incarichi che egli stesso commissionava. Tali somme, riversate su conti esteri di prestanomi e della fiduciaria neozelandese Finefin, sono state solo in parte recuperate.
I vari capi di imputazione comprendono i reati di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione di pubblici ufficiali, rivelazione del segreto d’ufficio, appropriazione indebita, falso, favoreggiamento e riciclaggio.
blog culmine: negli atti che aveva pubblicato sul proprio sito il tgcom mi sembra, si parlava di una backdoor installata sul pc di uno di loro e c’erano degli screenshot di attivita’ svolte al pc in corrispondenza di intercettazioni ambientali.
Un ruolo fondamentale ce l’avevano internet e i blog. In particolare, si legge nell’ordinanza del giudice per le indagini preliminari, emerge “la centralità, funzionale alla stessa esistenza dell’associazione sovversiva in esame, dei ‘blogs’ gestiti da Fosco Stefano Gabriele , in ciò coadiuvato da Di Bernardo Elisa, in particolare, tramite il blog Culmine”.
fonti: Yahoo
Poi c’e’ il caso del cile di cui avevamo parlato anche su cavallette
Su cryptome.org e’ apparso un contributo dal Cile, che descrive i metodi di intercettazioni utilizzati in una grossa inchiesta che ha coinvolto piu’ di 200 persone e portato all’arresto di 14 attivisti, liberati solo quest’anno, senza piu’ accuse a loro carico, nel frattempo pero’ hanno fatto due anni di carcere.
Il materiale citato fino al 2010 comprende trascrizioni di telefonate e di chat su msn, screenshot di sessioni web ottenute da file temporanei recuperati dall’indagine forense, screenshot di account gmail crackati, un’analisi superficiale di alcuni siti frequentati dagli indagati, tra i quali nodo50.org, indymedia.org, riseup.org. In ultimo chat con Otr e mail cifrate con Gpg, che compaiono pero’ cifrate.
Dal 2010 fino ad oggi si nota una maggiore attenzione al web. Trascrizioni di chat su crypto.cat, accesso a piu’ di 20 account su gmail e altri su facebook, ancora chat con Otr e mail con Gpg, con annessa richiesta di aiuto all’Fbi per la decifratura. Un’analisi piu’ approfondita dei servizi di media “alternativi” utilizzati dagli indagati. C’e’ un analisi piuttosto approfondita di riseup.net.
Descrizione approfondita su cryptome.org/2012/07/chile-comments.htm
Poi ci sono storie interessanti tipo: DarkComet Analysis – Understanding the Trojan used in Syrian Uprising
On February 17th the CNN published an interesting article, where some Syrian’s regime opponents claimed that the government was using a Trojan to monitor and disrupt the protestor’s network. Apparently the regime has been using a well-known social engineering technique: impersonate a trusted person then attack from the inside. It is not possible to confirm the story but this is what is being told by the opponents of the regime: apparently one of the protestors was brought to jail and promptly forced to hand over his passwords. Those passwords were used later on to access his Skype account and infiltrate the network of protestors, spreading via chat a program containing some malicious code. In other cases the same file was delivered as a Facebook Chat security update, together with a Facebook icon, while some other people claim that it was also sent by mail. Whatever the means, the common sign among all the stories is that this file, after being opened, did simply nothing and even the antivirus didn’t complain at all.
altri link:
Fake YouTube Site Targets Syrian Activists With Malware
New Malware Targeting Syrian Activists Uses Blackshades Commercial Trojan
Campaign Targeting Syrian Activists Escalates with New Surveillance Malware
New Trojan Spread Over Skype as Cat and Mouse Game Between Syrian Activists and Pro-Syrian-Government Hackers Continues
Fake Skype Encryption Tool Targeted at Syrian Activists Promises Security, Delivers Spyware
La polizia tedesca si dota di uno strumento potentissimo per mettere malware molto potenti su larga scala. In pratica, sono in grado di infettare computer in modo da poterli controllare, registrare quello che avviene sopra, prendere dati e molto altro.
La legalizzazione di questo “strumento” fu promossa dall’ex ministro
degli Interni Wolfgang Schäuble, e dal presidente del Bundeskriminalamt
(Polizia criminale federale), Jörg Ziercke, e promosso dal 2007 con i soliti argomenti.
Uno di questi argomenti diceva che le autorità dovrebbero essere in
grado di agire sullo stesso terreno degli jihadisti, per impedire il
loro reclutamento attraverso la rete.
già in passato lo stesso Ziercke si era lamentato della difficoltà della polizia tedesca di poter intercettare le telefonate via skype:
A piangere questa volta è nientemeno che Joerg Ziercke (nella foto qui sopra), uno dei papaveri più importanti tra le forze dell’ordine tedesche: è presidente dell’Ufficio della Polizia Federale, BKA. A suo dire “la cifratura del software telefonico Skype ci sta creando grandi difficoltà. Non lo possiamo decifrare. Ed è per questo che ora parliamo di sorveglianza delle telecomunicazioni alla fonte, il che significa intercettare la fonte prima che la cifratura venga effettuata o dopo che il contenuto viene decifrato”.
peraltro trojan annunciato:
“Berlino – Suscita attenzione una notizia pubblicata nei giorni scorsi dal quotidiano tedesco Suddeutsche Zeitung secondo cui i cybercop tedeschi si doteranno a breve di un nuovo strumento di indagine, ovvero della possibilità di penetrare da remoto nei PC delle persone sospette.”
La scoperta per merito del chaos computer club 1 (spiega tecnica in tedesco 3).
fine 2011 Il famigerato “trojan di stato” teutonico, da anni spauracchio di tutti i difensori della privacy e dei diritti digitali, sarebbe stato finalmente individuato: il collettivo hacker noto come Chaos Computer Club (CCC) ha pubblicato un rapporto con tanto di file binari appartenenti al malware, accusando in maniera diretta il governo di pratiche spionistiche.
L'oscura attrazione delle autorità di sicurezza tedesche per Skype, per l'intercettazione delle chiamate VoIP e per i sequestri a distanza a mezzo malware potrebbe rivelarsi fatale, almeno per l'immagine delle forze di polizia: nelle scorse ore ha sollevato enorme scalpore l'azione con cui le forze dell'ordine bavaresi hanno compiuto una incursione nell'ufficio del portavoce del Partito Pirata tedesco a caccia di informazioni sulla talpa, ossia colui che nei giorni scorsi ha rivelato l'esistenza di un trojan di stato utilizzato per intercettare le chiamate VoIP e per frugare fra i documenti degli utenti.
Roma - Dopo le rivelazioni dei giorni scorsi da parte del Chaos Computer Club sull'esistenza di un virus trojan finalizzato a un vero e proprio spionaggio degli utenti da parte delle istituzioni, i commenti di queste ultime non si sono fatti attendere.
Oltre al Ministro degli Interni della Baviera, Joachim Herrmann, i Ministri degli Interni di altri quattro stati, Baden-Württemberg, Brandenburg, Schleswig-Holstein e Bassa Sassonia, hanno ammesso che la polizia regionale ha effettivamente utilizzato questo software negli ultimi due anni: agendo, però, sempre nei limiti della legge.
le autorita’ svagheggiano
Un'interrogazione parlamentare per appurare cifre e obiettivi dell'attività di sorveglianza informatica statale agita lo spauracchio del trojan nazionale.
Nelle 46 pagine di confronto parlamentare, il ministro interpellato non manca di rispondere con perizia ai quesiti relativi all'entità delle cifre spese per le attività volte alla tutela della sicurezza nazionale: centinaia di migliaia di euro sono impiegati per i controlli biometrici dei passeggeri, per l'acquisto di sistemi tecnologici e per la sorveglianza della rete di telecomunicazioni. Tutte attività certificate, e dunque, in teoria, lecite. Le risposte governative diventano più oscure alle domande che chiedono esplicitamente in quali settori, con quali requisiti e per quali obiettivi la polizia federale e le altre agenzie di controllo danno in appalto contratti, progetti e ricerche a provider esterni. In tal caso, il ministro competente afferma che le risposte previste sono classificate come "confidenziali" e che la divulgazione pubblica di qualsiasi informazione sensibile riguardante le attività di polizia potrebbe compromettere la sicurezza nazionale minacciata da criminali e terroristi.
Risposte che confermerebbero l'atteggiamento elusivo delle autorità tedesche, ma che, a ben vedere, appaiono ben lungi da convalidare le presunte accuse di spionaggio illegale e incostituzionale ai danni della popolazione.
Inoltre legato alla vicenda del trojan di stato c’è la pubblicazione
di wikileaks (è il partito pirata tedesco che ha sottrato documenti al
governo bavarese) che riguarda lo SKYPE TROJAN:
The pdf file obtained by Wikileaks and also released by the german political party PiratenPartei, contains two scanned documents relating to activities of the Bavarian police, Ministry of Justice and the Prosecution office in intercepting encrypted data submitted via SSL or Skype via the internet. The first one, presenting a communication on splitting cost between Bavarian police and the prosecutors offices, the second one presenting the related offer for the software by a German company called Digitask.
“Skype Capture Unit”
nel 2008, l’azienda DigiTask si è evidenziata quando su Wikileaks
apparve l’offerta che la magistratura penale di Baviera aveva
presentato. I documenti rivelano che la DigiTask offrì una specifica
“Skype Capture Unit” al prezzo di 3.500 euro mensili per posto di
lavoro.
Con essa si potrebbero ascoltare parallelamente dieci conversazioni
telefoniche su Skype. Il Trojan inoltre faciliterebbe l’accesso ai
servizi Skype come chat o invio di file, così come l’elenco dei
contatti.
“Software di protezione specifico”
La società DigiTask si è inoltre presentata in diverse mostre dei
sistemi di sorveglianza come produttore di “software per analisi forense
a distanza”.
“DigiTask S.L. è un leader nazionale che fornisce soluzioni per la
sicurezza e comunicazioni alle amministrazioni pubbliche”, secondo il
sito web della società. ORF.at ha presentato domenica in DigiTask una richiesta scritta d’informazioni dettagliate.
dal comunicato del ccc:
L'analisi del CCC rivela funzionalità del "Bundestrojaner luce" (Bundestrojaner significa "trojan federale" ed è il termine colloquiale tedesco per il concetto originale di malware governo) nascosto come "Quellen-TKU" che vanno molto al di là di osservare e intercettare solo basato su internet telecomunicazioni, e quindi viola i termini stabiliti dalla Corte costituzionale. Il trojan può, ad esempio, ricevere aggiornamenti di programmi non autorizzati da Internet ed eseguire in remoto.
Ciò significa, un "percorso di aggiornamento" di Quellen-TKU alle funzionalità del Bundestrojaner completo è integrato fin dall'inizio. L'attivazione di hardware del computer come il microfono o telecamera può essere utilizzata per la sorveglianza camera.
L'analisi conclude che non gli sviluppatori del Trojan anche cercato di mettere in garanzie tecniche per assicurarsi che il malware può essere utilizzata esclusivamente per la telefonia internet intercettazioni, come stabilito dal giudice costituzionale. Al contrario, il disegno incluso funzionalità per aggiungere clandestinamente più componenti in rete fin dall'inizio, rendendo una testa di ponte per infiltrarsi ulteriormente il computer.
L'analisi conclude che gli sviluppatori del Trojan non hanno cercato di garanzie tecnicamente che il malware può essere utilizzato
esclusivamente per le intercettazioni di telefonia internet, come stabilito dal giudice costituzionale. Al contrario, il disegno incluso funzionalità per aggiungere clandestinamente più componenti in rete fin dall'inizio, rendendo una testa di ponte per infiltrarsi ulteriormente il computer.
L'analisi ha inoltre rivelato gravi falle di sicurezza del Trojan. Le schermate e file audio che manda fuori vengono crittografati male, i comandi dal software di controllo al trojan sono in chiaro. Né i comandi al trojan né le sue risposte vengono autenticati o hanno protetto la loro integrità. Non solo è possibile terzi non autorizzati assumere il controllo del sistema infetto, ma anche gli attaccanti di livello di abilità mediocre in grado di connettersi alle autorità, la pretesa di essere una specifica istanza del trojan, e caricare i dati falsi.
E 'anche concepibile che le forze dell'ordine "infrastrutture potrebbe essere attaccato attraverso questo canale. Il CCC non ha ancora eseguito un test di penetrazione sul lato server dell'infrastruttura trojan.
"Siamo rimasti sorpresi e sconvolto per la mancanza di sicurezza, anche elementare nel codice. Qualsiasi utente malintenzionato potrebbe assumere il controllo di un computer infiltrata dalle autorità tedesche incaricate dell'applicazione della legge", ha commentato un portavoce del CDC. "Il livello di protezione di questo trojan lascia i sistemi infetti in è paragonabile ad esso l'impostazione di tutte le password '1234 '".
Per evitare di rivelare la posizione del server di comando e controllo, tutti i dati vengono reindirizzati tramite un server dedicato in affitto in un data center negli Stati Uniti. Il controllo di questo malware è solo in parte entro i confini della propria giurisdizione. Lo strumento potrebbe quindi violare il principio fondamentale della sovranità nazionale. Considerando la crittografia incompetente e le firme mancanti digitali sul canale di comando, questo pone un rischio inaccettabile e incalcolabili. Si pone anche la questione di come un cittadino dovrebbe ottenere il loro diritto al risarcimento nel caso in cui i dati si perdono intercettazioni di fuori della Germania, o il canale di comando è stata usurpata.
da altre fonti:
Il malware apre una backdoor per Windows, contiene una libreria dinamica (.dll) e un driver di livello kernel, con all'interno un ulteriore componente pensato per funzionare da keylogger e registrare le informazioni immesse sulla tastiera in applicazioni specifiche: Firefox, Skype, Windows Live Messenger, ICQ e altri.
Un'altra importante caratteristica del malware è la capacità di catturare screenshot e registrare audio - incluse le chiamate su Skype - un'abilità che risulta perfettamente in linea con la mitologia sin qui tramandata riguardo le capacità e le finalità del trojan di stato tedesco.Ulteriori analisi sono state condotte dalla security enterprise finlandese F-Secure, i cui software antivirali riconoscono ora il malware come Backdoor:W32/R2D2.A. Il malware è persino in grado di auto-aggiornarsi e contiene naturalmente una funzionalità di "chiamata a causa" verso server esterni su indirizzo IP 83.236.140.90, 207.158.22.134 o altri ancora.
da f-secure:
The backdoor includes a keylogger that targets certain applications. These applications include Firefox, Skype, MSN Messenger, ICQ and others.
The backdoor also contains code intended to take screenshots and record audio, including recording Skype calls.
In addition, the backdoor can be remotely updated. Servers that it connects to include 83.236.140.90 and 207.158.22.134.
We do not know who created this backdoor and what it was used for.
We have no reason to suspect CCC's findings, but we can't confirm that this trojan was written by the German government. As far as we see, the only party that could confirm that would be the German government itself.
Lo ha deciso la massima corte tedesca: se i cittadini sapessero che girano sui PC trojan di stato potrebbero trattenersi dal comunicare in libertà. Ergo si avrebbe una violazione dei diritti civili. Con delle eccezioni
Corte Costituzionale tedesca non ha alcuna intenzione di consentire alle forze dell'ordine di infettare i computer degli utenti Internet con trojan di stato, backdoor di accesso da remoto alle informazioni conservate sui computer o alle comunicazioni effettuate online. Con una decisione destinata a segnare la rotta, i massimi giudici hanno espresso un principio garantista secondo cui non c'è spazio in quasi nessun caso per operazioni di quel tipo.
In particolare, il tribunale di Karlsruhe ha stabilito che la sola nozione dell'utilizzo di strumenti di questo tipo potrebbe tradursi in una violazione dei diritti civili.
"Raccogliere dati di quel tipo in modo così diretto comprime i diritti del cittadino - hanno spiegato i magistrati - dato che la paura di essere monitorati può impedire che le comunicazioni personali spontanee abbiano luogo". L'affermazione contenuta nella sentenza riguarda dunque anche la preservazione di quel diritto alla spontaneità più volte ribadito con preoccupazione da esperti ed osservatori.La sentenza è doppiamente importante perché, come ben sanno i lettori di Punto Informatico, in Germania si sta lavorando su una nuova legge per l'intercettazione elettronica, una norma che molti avrebbero voluto permettesse l'inserimento di trojan nei computer degli utenti, secondo le necessità delle forze dell'ordine e senza troppe formalità.
La Corte Costituzionale tedesca si era pronunciata a riguardo: le intercettazioni a mezzo trojan avrebbero compresso le libertà fondamentali dei cittadini, li avrebbero costretti a comportamenti irreprensibili, li avrebbero fatti vivere in un regime di terrore. L'introduzione dei trojan di stato sarebbe dovuta dunque procedere con cautela, gli strumenti di indagine da remoto si sarebbero dovuti imbracciare solo per sgominare minacce concrete. Ma le autorità bavaresi sembravano propendere per conferire alle forze dell'ordine poteri più ampi, sostenendo che intercettazioni di chiamate VoIP e perquisizioni a distanza non cozzassero in alcun modo con il dettato costituzionale.È in questo clima che il Partito Pirata locale, informato da una fonte anonima, ha deciso di dare spazio a dei documenti che testimonierebbero l'avanzata fase si sviluppo dei sistemi di intercettazione voluti dalle autorità tedesche. Si trattava di documenti emessi dal ministro della Giustizia locale: assicurava di poter gestire le intercettazioni di comunicazioni cifrate, esponeva il listino prezzi e le condizioni del servizio offerto da Digitask, l'azienda incaricata dello sviluppo dei trojan. Vi si spiegava coma le forze dell'ordine avrebbero potuto installare, aggiornare e rimuovere in segreto il software sul computer del sospetto, come avrebbero potuto ascoltare le conversazioni Skype, come per 3500 euro si potesse usufruire di un mese di servizio. I documenti erano stati messi a disposizione sul sito del Partito Pirata, erano stati pubblicati su Wikileaks.
Una proposta difficile, da un lato perché i criminali veri, o i terroristi organizzati, difficilmente potranno essere ingannati da un malware governativo, dall'altro perché coloro che cascheranno in "trappole" di questo tipo saranno con ogni probabilità cittadini che non hanno granché da nascondere. Il timore, evidentemente, è che dai pochi casi isolati di utilizzo di questi strumenti si passi ad una sorveglianza generalizzata ben poco giustificabile.
Sarebbe carino capire come è andata a finire questa faccenda 5, ed allo stato attuale a che punto siamo a livello di legislazione
cito da punto-informatico.it:
"Per facilitare queste sinergie, il Consiglio propone di istituire una piattaforma comune a cui fare riferimento, presso la quale segnalare problemi, di armonizzare le definizione di cybercrime e di condividere le best practice per combatterlo mediante monitoraggio e cyberpattugliamenti. Le informazioni che verranno raccolte dalle forze dell'ordine dovranno essere condivise su scala europea, in modo da costituire un unico archivio che possa tradurre i nickname sospetti in individui. In prospettiva, inoltre, le forze dell'ordine europee sono invitate a mettere in comune le strategie per espellere dalla rete i contenuti pedopornografici e a costituire una eventuale blacklist di siti da bloccare. Per sveltire le indagini il Consiglio propone di "facilitare le perquisizioni da remoto, qualora fossero accettate dalle legislazioni nazionali, consentendo ai team di investigatori di accedere rapidamente alle informazioni una volta ottenuto il lasciapassare del paese in cui si troveranno ad agire"."
ancora da punto-informatico.it, sempre un articolo piuttosto datato (2008):
"Sarà dunque legale distribuire spyware e vigilare sul computer del sospetto, le forze dell'ordine potranno battere a tappeto i dispositivi di archiviazione, modificare e cancellare dati che risiedono sulla macchina del cittadino che "costituisca una urgente minaccia al paese o alla federazione, o alla vita o alla libertà di una persona". I trojan di stato in Baviera potrebbero non essere semplicemente impugnati come strumenti di computer forensics, ma potrebbero servire anche a prevenire atti che possano attentare alla sicurezza dello stato e dei cittadini."
“State-deployed surveillance software is grabbing headlines and while it is sold legally, no one is regulating who the malware is sold to, or what constitutes “lawful” usage. Recently we have seen many cases of governments using this kind of software to spy on political dissidents and activists. This session will debate the implications of this kind of malware usage.”
(trad. al volo) I software di sorveglianza (o malware di Stato) stanno diventando sempre più note e se è chiaro che viene prodotto e venduto legalmente, non è chiaro come viene regolamentata la sua vendita, o quale ne è un utilizzo legale. Abbiamo visto recentemente diversi casi di utilizzo di questo tipo di software per spiare dissidenti politici e attivisti. Quest’intervento vuol mettere in discussione le implicazioni di quest’utilizzo specifico del malware.
Download slide: ae.rsaconference.com/US13/connect/fileD...
rif.: ae.rsaconference.com/US13/connect/sessi...
In Spagna esiste, almeno in stato di bozza, un “Codice di Procedura Criminale” del Ministero di Giustizia che autorizza le forze di polizia ad installare malware sui device (PC o altro) di persone sorvegliate. In base all’Art. 350 di questa bozza, gli inquirenti possono richiedere al giudice l’autorizzazione “all’installazione di software che permetta l’analisi remota dei contenuti di computer altri device, di sistemi informatici in generale, di strumenti per lo storage e l’archiviazione, di database – senza che l’oggetto di tale osservazione ne sia consapevole”.
rif.: www.edri.org/edrigram/number11.12/spain...
Spanish police might use trojans to spy computers (4.06.2013)
www.neurope.eu/article/spanish-police-m...
The police will be able to use Trojans to investigate computers and tablets (only in Spanish, 3.06.2013)
sociedad.elpais.com/sociedad/2013/06/03...
Trojans in my computer? Possible? So what? (only in Spanish, 5.06.2013)
www.internautas.org/html/7603.html
Legalising the use of Trojan viruses by the police puts in question citizen fundamental rights (only in Spanish, 6.06.2013)
www.internautas.org/html/7604.html
Reporto completo su due casi di utilizzo di un malware commerciale forkato per attività illecite.
In this report, Citizen Lab Security Researcher Morgan Marquis-Boire describes analysis performed on malicious software used to compromise a high profile dissident residing in the United Arab Emirates. The findings indicate that the software is a commercial surveillance backdoor distributed by an Italian company known as Hacking Team. The report also describes the potential involvement of vulnerabilities sold by the French company, VUPEN.
rif.: citizenlab.org/2012/10/backdoors-are-fo...
Malware used to spy on Tibetan activists and other ethnic groups in China is nothing new. But a new Trojan discovered by researchers at Kaspersky Labs has widened the scope of this digital espionage and intimidation. The malware uses a combination of e-mail hacking, “spear phishing,” and a Trojan built specifically for Android smartphones. Kaspersky claims this is the first discovery of a targeted attack that uses mobile phone malware.
When opened, the Trojan installs an app called “Conference” on the Android devices’ desktops. If the app is launched, it displays a fake message from the chairman of the WUC—while sending back a message to a command and control server to report its successful installation. The malware provides a backdoor to the device via SMS messages sent by the server. On command, it returns the phone’s contact lists, call logs, data about the smartphone, its geo-location data, and any SMS messages stored on it to a server via a Web POST upload.
rif.: www.securelist.com/en/blog/208194186/An...
h3: Altri link
Android Malware Genome Project will catalog, share Android malware
First targeted attack to use Android malware discovered
More malware found hosted in Google’s official Android market
La Spagna vuole i trojan di stato
Trojan, Malware e Backdoor non sono uno strumento d’indagine particolarmente frequente in Italia. Anche perche’ appunto le intercettazioni di robe telematiche sono una molto piccola percentuale delle intercettazioni, tipo molto meno del 10%, la stragrande maggioranza sono telefoniche, e poi ambientali, secondo le statistiche pubbliche formite dal ministero.
Probabilmente siamo ancora lontani da scenari come quello tedesco o cileno, probabilmente non vengono ancora sviluppati software dedicati… ma siamo sicuri che sia uno scenario molto prossimo.
In generale, sul comportamento generale dei servizi segreti nei confronti delle ICT (specie in relazione ai moderni social network) c’è questo articoletto abbastanza interessante, per quanto generico: www.valigiablu.it/come-i-servizi-segret...