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da "La Nazione" del 1 Giugno 98 -- servizio di Marco Pratellesi


Firenze con un centro sociale per tre giorni capitale dei ribelli
dell'informatica

Sacco a pelo e computer: aiuto, i pirati!

Cyber-tecnica & filosofia: contro ogni barriera per la circolazione dela conoscenza. Ma niente virus e furti di dati

FIRENZE -- I tre giorni dell'hacker. Arrivano i "pirati informatici". Non hanno bende sugli occhi o uncini al posto delle mani. Le loro navi sono i computer. Il cyberspazio e' il mare in cui navigano. Gli hacker, che si sono dati appuntamento a Firenze dal 5 al 7 giugno per il loro primo meeting nazionale, sono solo lontani cugini dei "pirati informatici". La loro filosofia si avvicina piuttosto a quella degli hacker che alla fine degli anni '60 si diffusero sulla West Coast. "Contro ogni barriera, per la libera circolazione del sapere" e' il loro motto. "L'uso e l'accesso ai computer deve essere illimitato e completo", la loro filosofia.
Arriveranno da tutta Italia, con computer e sacco a pelo, per ribadire liberta' di espressione e di informazione. Uno stile di vita. "Per hacker -- spiega un organizzatore -- non intendiamo i pirati informatici ma coloro che, secondo l'etica dei primi che inventarono questo appellativo, realizzarono degli 'hack', cioe' produzioni geniali dell'intelletto per metterle a disposizione dell'umanita' intera senza discriminazioni di sorta".
"Hack-It 98", questo il nome della tre giorni degli hacker, avra' come palcoscenico la sede del Cpa, il Centro popolare autogestito di viale Giannotti a Firenze: un edificio che nei piani del Comune dovrebbe lasciar posto a un supermercato e che l'occupazione ha sottratto alla demolizione.
Il programma prevede seminari e lezioni per imparare a viaggiare nel cyberspazio. Un "Nirvana" di tre giorni. Le idee, le esperienze, i sogni, le utopie, l'amore ai tempi di Internet. Proprio la navigazione on-line viene presentata dagli organizzatori come il piatto forte della manifestazione.
"Se lavorare in rete, approfondirne i significati sociali e politici, puo' essere considerato hackeraggio, bene: noi siamo hacker", spiega Attu. "Il nostro obiettivo e' divulgare la tecnologia anche in luoghi come i centri sociali, ma non per un uso incosciente o di pirateria informatica che a noi non interessa". hacker, dunque, come stile di vita. Per questo tutto -- seminari, lezioni, concerti e hack-party -- e' gratis o a prezzi simbolici. Durante i tre giorni verranno esplorati i web piu' alternativi e verranno create comunita' virtuali alle quali parteciperanno gli hacker di tutto il mondo. Cosi', anche chi non potra' esserci fisicamente, potra' collegarsi via rete all'indirizzo
http://www.ecn.org/hackit98. Tra i corsi anche quello di crittografia e anonimato che serve "a chi utilizza le reti telematiche e intende capire meglio quali sono le possibilita' per difendere la propria privacy da occhi indiscreti" spiega il comitato organizzatore, raggiungibile nella mailing-list hackmeeting@kyuzz.org.

A fine anno gli utenti di Internet saranno 80 milioni in tutto il mondo. Pochi, rispetto alla totalita' degli abitanti del pianeta. Ma i tempi sembrano maturi per un grande hackmeeting anche in Italia.